... in realtà un'affermazione ovvia. Purtroppo, però, ciò è stato messo in discussione più volte. Sia che i tribunali che non hanno sufficiente dimestichezza con la materia equiparino le regole del gioco alle istruzioni per l'uso, sia che nel 2012 l'amministratore delegato dell'Associazione degli editori di giochi (all'epoca "Fachgruppe Spiel e.V.", dal 2014 "Spielverlage e.V.") abbia ritenuto discutibile che gli autori di giochi possano essere autori ai sensi della legge sul diritto d'autore e li abbia quindi classificati come "fornitori" ignorando il § 36 UrhG (legge sul diritto d'autore) perché la SAZ aveva proposto un elenco comune di 11 punti per gli standard minimi nei contratti di licenza.
Su questo tema, la SAZ ha pubblicato un'edizione speciale pubblica della sua serie di pubblicazioni SAZ Points, in cui due avvocati specializzati raccolgono tutte le argomentazioni sulla questione del copyright, le affrontano in dettaglio e prendono una posizione chiara.
Scarica come PDF: SAZ Points n. 5 "Giochi e tutela del diritto d'autore" (versione inglese)
La SAZ continuerà a battersi a tutti i livelli per un riconoscimento chiaro e generale degli autori di giochi come autori e per la loro menzione in tutte le forme di pubblicazione, oltre a espandere la sua funzione di gruppo di difesa coerente. Nel frattempo, è stata in grado di ottenere alcuni successi degni di nota.
Se volete dare un'occhiata allo sviluppo storico della denominazione degli autori di giochi e alla famosa "azione del tappetino di birra" nel periodo precedente alla fondazione della SAZ, potete farlo qui.